
12 Apr Android Q: tutto quello che abbiamo visto finora
In attesa di Android Q, il cui lancio è previsto per il terzo quadrimestre di quest’anno, abbiamo dato un’occhiata molto approfondita sotto il cofano per essere pronti agli aggiornamenti e alla manutenzione delle app dei nostri clienti. Tra bubble notification e nuovi privacy settings, non manca qualche perplessità.
Android Q è la nuova release di Android che dovrà innestarsi in un mercato che, come visto al MWC, è in forte mutamento. Per questo porta con sé molte novità sia per gli utenti finali sia per sviluppatori, e non è un caso che la sua data di rilascio finale sia per il terzo quadrimestre dell’anno. Big G vuole fare le cose per bene, e rendere il prodotto rock solid.
Le prime tre beta rilasciate ci hanno permesso di testare il funzionamento delle attuali app, verificare la compatibilità e verificare in generale come funziona il nuovo ambiente Android, passaggio fondamentale per trovarsi pronti ad eventuali update delle proprie app. La beta 4 porterà con sé le nuove API ufficiali corredate da SDK per testare le nuove feature e migliorare la compatibilità delle app, dove necessario.
Cosa abbiamo visto finora
Nuove restrizioni sulla privacy:
- per l’accesso alle cartelle esterne dei media condivisi adesso ci sono permessi specifici da richiamare in caso si debba accedere a media creati da altre app
- abilitazione richiesta per localizzazione della posizione in background
- start app solo se occorrono specifiche azioni
- i contatti non vengono più ordinati per ordine di utilizzo
- il mac address sarà random non più fisso
Miglioramenti all’accesso biometrico
Introdotto in Android 9 aggiungendo il check per il supporto biometrico, adesso offre conferma utente opzionale e miglioramenti sulla fallback in caso di impossibilità ad accedere.
Sicurezza:
Supporto a TLS 1.3, protocollo di comunicazione sicura tra due punti che nella sua ultima versione porta ad un incremento di prestazioni del 40% nello stabilire una connessione sicura, rispetto alla versione 1.2.
Eseguire codice DEX embedded
Possiamo adesso eseguire il codice eseguibile per la Dalvik machine di Android a runtime, il codice DEX embedded. Da verificare, per gli sviluppatori, un possibile decremento delle prestazioni in quanto il motore della ART machine esegue il codice in modo diverso rispetto al motore di Dalvik e questo potrebbe causare rallentamenti causa traduzione del codice.
Miglioramento dello stack Wi-Fi
Il network peer-to-peer del Wi-Fi è stato migliorato per facilitare collegamenti non a scopo di networking esterno, utile per configurazioni interne e/o IoT (vi avevamo detto che con la internet of things adesso si fa sul serio). Rivisto lo stack anche per motivi di privacy, rivedendo i livelli intermedi di passaggio di dati.
Fotocamera
Miglioramenti al supporto alla camera monocromatica introdotta in Android 9, agendo direttamente in memoria utilizzando le API native. Inoltre, è stato introdotto il salvataggio della profondità di una immagine in schema separato in formato DDF (Dynamic Depth Format), dando la possibilità di utilizzare questi dati per creare immagini 3D o effetti particolari sfruttando la profondità di campo.
ANGLE
Disponibile un driver per OpenGL ES generico scritto sopra Vulkan, indipendente dal vendor del comparto video ed indipendente dalla piattaforma, sfrutta le API di Vulkan ad alte prestazioni per il 3D e la stabilità della piattaforma non sempre garantita dai vendor a lungo termine.
Cose che amiamo noi dev
Supporto a JVMTI PopFrame caps: quando si è in modalità debug permette di re-eseguire una funzione dopo che è stato messo in pausa con breakpoint, permettendo la modifica di variabili e di far ripartire la funzione.
Inoltre, è stato introdotto il check sulle WebView quando diventano unresponsive, permettendo di poter informare l’utente sul da farsi, quando la WebView non risponde.
Novità per gli utenti
Lato interfaccia utente chiaramente la modifica più importanti per gli utilizzatori finali sono le Bubble Notification, ovvero le notifiche a bolle già introdotte da Facebook Messenger anni fa e reintrodotte da Google in forma nativa per tutti.
Importante anche l’introduzione delle Settings Panels che permette ,senza chiudere la propria app, di accedere alle impostazioni principali modificando i valori e tornando all’app. Questo previene di uscire dall’app per le modifiche a connessione internet, modalità wifi, modalità NFC e modalità volume.
Qualcosa ci è sfuggita? Qualcosa non vi convince? Lasciate un commento, noi continuiamo a studiare 🙂
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